Dino Fracchia nasce a Milano nel 1950, nel quartiere Ticinese. Dopo il servizio militare, nel 1973, abbandona gli studi di ingegneria e inizia a fotografare professionalmente. Nel 1974 lavora per alcuni mesi presso il servizio fotografico del quotidiano l'Unità e questa resterà la sua unica esperienza di lavoro dipendente, quindi, dopo un esperimento in cooperativa con altri fotografi, che dura un paio di anni, imbocca la strada della libera professione, mantenendo rapporti diretti coi giornali e appoggiandosi a varie agenzie per la distribuzione dell'archivio. Giornalista pubblicista dal 1980, lavora approfondendo temi di attualità contemporanea, producendo servizi sia di propria iniziativa e organizzazione che su commissione diretta di vari organi di stampa. Nel 1976 il primo servizio impegnativo, in occasione del terremoto in Friuli e la successiva ricostruzione; l'anno successivo è la volta dell'incidente ecologico a Seveso, ma anche della famosa foto della sparatoria di via De Amicis a Milano, che ebbe grande risonanza ed un lungo seguito di polemiche; dal 1976 in poi segue i movimenti sindacali e i problemi dell'industria e del lavoro , con particolare attenzione al diffondersi delle nuove tecnologie e conseguenti modifiche nella struttura delle classi operaie. Altri servizi di quegli anni sono una lunga inchiesta sulla sopravvivenza delle tradizioni culturali e sul degrado del tessuto sociale in Sicilia, la documentazione sulla nascita in Europa dei movimenti ecologisti e pacifisti e un lavoro sui servizi comunali milanesi, che sfocerà nel 1984 in una mostra a cura del Comune di Milano stesso. Nel 1982 incomincia ad interessarsi ai problemi di armamenti, difesa ed industria bellica, che lo portano fra l'altro a seguire le esercitazioni NATO dalla Norvegia alla Turchia. Fra i servizi di quegli anni ricordiamo: l'alluvione e la frana in Valtellina (giugno '87, la crociera della Marina Militare Italiana in Sudamerica (agosto '87), il Nicaragua (gennaio '88), un primo viaggio in Palestina (alcune immagini saranno utilizzate per un libro edito nel 1989 dal Dipartimento Informazione dell'OLP a Tunisi) e una rinnovata attenzione per alcuni problemi di casa nostra come la droga e l'immigrazione dal terzo mondo. Nell'aprile del 1990 viene chiamato dall'editore americano Collins a far parte del gruppo di fotografi di tutto il mondo che partecipano al progetto "A day in the life of Italy". Nel gennaio 91, durante la Guerra del Golfo, si reca per la seconda volta in Israele, nell'aprile dello stesso anno "copre" per il settimanale tedesco Stern l'incidente ecologico della petroliera Haven al largo di Genova, in settembre segue la missione umanitaria dell'Esercito Italiano in Albania e, nel marzo 93 quella, sotto egida ONU, in Mozambico. Nel 1995 è fra i fondatori dell'associazione "Fotografia & Informazione" (Associazione Italiana Giornalisti dell'Immagine), di cui ricopre per alcuni anni la carica di segretario. Nello stesso anno si classifica primo al concorso Fuji-Airone, selezione italiana del Fuji Euro Press Photo Award. Nel gennaio del 1996 segue la missione dell'esercito italiano in ambito NATO a Sarajevo, in Bosnia. Negli anni più recenti lavora ad argomenti inerenti economia e ricerca scientifica ed inizia un approfondito lavoro sul Mar Mediterraneo; nell'ottobre del 2004 segue l'intervento dell'esercito italiano in Iraq. Ha collaborato con numerose testate italiane ed estere, fra cui: Panorama, L'Espresso, Epoca, Europeo, Sette, Il Venerdì, La Repubblica, La Stampa, Corriere della Sera, Focus, Airone, New York Times, Time Magazine, Chicago Tribune, Le Monde, Liberation, Stern, ecc.; sue fotografie sono apparse sulle edizioni francese ed italiana di Zoom, su Progresso Fotografico e Photo.
Mostre personali: Centro S. Fedele (Milano, 1984); Servizi di Milano (Milano, 1984); SICOF (Milano, 1985); World Biennal of Photography (Belgrado, 1985); Testimonianze (Milano, Galleria il Diaframma, 1989; da Cipputi a Chip...uti, ritratti di operai in fabbrica dal 1975 al 2000 (Milano, 2002). Mostre collettive: L'Occhio di Milano (Milano, 1977); Reporter a Milano (Milano, 1982); Expo Arte Fotografia (Bari, 1985); Lavoro posseduto, lavoro desiderato (Torino, 1984); Peace and Existence (New York,1986); Autoscatto (Torino, 1986); Predatori del Pianeta (Busto Arsizio,1989); Essere Immigrato (Comune di Rozzano, 1993); fotografi italiani, diario immaginario di Lanfranco Colombo (Bergamo, Accademia Carrara, 1993), La mia patria il Mondo (Chianciano Terme, 1995); Palestina, un popolo senza Stato (Milano, 1995), Fotoreporters italiani in ex Yugoslavia (Modena 1996), Il '68 e Milano (Milano 1998), Mamme d'Italia (Fondazione Mazzotta, Milano - Roma, 2003), Italiani a tavola (Fondazione Mazzotta, Milano - Roma, 2003), Un bacio, due baci...(Fondazione Mazzotta, Milano - Roma, 2003), Al Lavoro (Genova 2008, Sesto San Giovanni 2009)
Fonte: http://www.dinofracchia.it (2020/04)