Autore 

Zoppis, Natale

Verbania, 1952

Natale Zoppis inizia a interessarsi di fotografia sul finire degli anni Sessanta. Studia fotografia presso i corsi dell'Umanitaria di Milano, dove si diploma nel 1974. Dal 1983 espone in mostre personali e collettive in Italia e all'Estero. Il suo lavoro è stato pubblicato su numerose riviste quali Progresso Fotografico, Fotopratica, Fotologia, Valokuva e su vari cataloghi tra cui: Reliquiari.
Il lavoro di Zoppis si avvale, oltre che delle alchimie della fotografia (la mutabilità della Polaroid, la presenza dell'argento, simbolo stesso della vita della fotografia), sempre di più dell'impiego di materiali poveri come punti metallici, comune cartone ondulato, corda, ceralacca, materiali da imballaggio e spedizione. Zoppis chiude, lega, fissa, confeziona - intenzione, manualità, disciplina -, imprigiona i diversi elementi compositivi l'uno con l'altro e tutti, infine, in una strutturazione plastica risolta in accurati contorni; poi, ulteriormente, li deposita in una cornice a cassetta o teca. L'opera posta sotto vetro dal suo stesso autore vivrà chiusa in uno spazio destinato, come una reliquia, in condizioni museale: i Reliquiari hanno un altro titolo che fa eco e contrappunto, Museo della Memoria: era proprio questo, anzi, negli anni iniziali della ricerca, il titolo che le opere man mano prodotte ricevevano

IMMAGINI da 1 a 6
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Zoppis, Natale
Ritratto della memoria: stratificazioni
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Zoppis, Natale
Ritratto della memoria: stratificazioni
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Zoppis, Natale
Ritratto della memoria: stratificazioni
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Zoppis, Natale
Ritratto della memoria: stratificazioni
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Zoppis, Natale
Ritratto della memoria: stratificazioni
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Zoppis, Natale
Ritratto della memoria: stratificazioni