La serie "Stadio Luigi Ferraris (Genova)", realizzata da Matteo De Mayda nel 2020, è stata selezionata nell'ambito del bando REFOCUS #1. Open call fotografica sul territorio italiano all'epoca del lockdown, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura (allora MiBACT) in collaborazione con Triennale Milano e Museo di Fotografia Contemporanea nell'aprile - giugno 2020. La call aveva l'obiettivo di individuare 20 progetti fotografici realizzati da artisti under 40 durante l'emergenza sanitaria di Covid-19. Il progetto solleva l'attenzione sulla "rimessa a fuoco" della realtà, in seguito agli effetti che il confinamento ha avuto sulle coordinate spazio-temporali del vivere quotidiano e come questo abbia indirettamente trasformato la percezione della realtà stessa. "Lo stadio progettato dall'architetto Vittorio Gregotti, deceduto il 15 marzo 2020 a causa del Coronavirus. La principale capacità di Vittorio Gregotti è stata quella di adattare i progetti al loro contesto locale, delineando scelte e forme che andavano al di là di un proprio tratto distintivo. Il suo nome è legato allo stadio Luigi Ferraris, nell'opinione generale "il più inglese degli stadi italiani", soprattutto per la vicinanza degli spalti al terreno di gioco, ma che ha uno stile unico che riesce a mantenerne il fascino ancora oggi. La sua morte, all'età di 92 anni, però, ci permette di riflettere sul suo principale progetto sportivo, lo "Stadio Luigi Ferraris" di Genova, trasformato in vista dei Mondiali di calcio di Italia '90 e che oggi ospita le partite delle squadre di Serie A: Sampdoria e Genoa. Un progetto da cui emerge un insegnamento senza tempo nella capacità di ragionare per il luogo e non per l'estetica. E proprio il calcio è stato uno dei termometri più importanti del Paese per capire la gravità della situazione che stiamo vivendo: nemmeno per l'11 settembre 2001 erano state interrotte le partite, giocando Roma-Real Madrid. La citazione di Pasolini quindi diventa oggi sempre più attuale: "Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro" (P. P. Pasolini). Queste immagini vogliono essere un tributo al lavoro di Vittorio Gregotti." (Matteo De Mayda) (fonte: comunicazione autore, 2021, questionario artisti) ----------------------------------- "Stadio Luigi Ferraris (Genova)" è costituito da una serie di immagini dedicate allo stadio di Genova completamente vuoto dopo l'interruzione dei campionati, evento mai verificatosi dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale nonostante alluvioni, terremoti o atti terroristici. Si presenta come omaggio all'architetto Vittorio Gregotti, che ne ha curato la ristrutturazione, scomparso il 15 marzo 2020 proprio a causa del Covid-19. Il lavoro è al contempo un omaggio al calcio stesso, partendo da una nota riflessione di Pier Paolo Pasolini: "Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. (fonte: Almanac of Suspension, p. 329)
Matteo De Mayda (Treviso 1984) è un fotografo rappresentato da Contrasto e impegnato in progetti di carattere sociale. Le sue collaborazioni principali includono "New York Times", "Internazionale", "BJP", "Vogue" e "Sportweek". Le sue immagini sono s... SCHEDA AUTORE
Il fondo REFOCUS è costituito dalle stampe realizzate da quaranta giovani fotografi, individuati tramite selezione pubblica, che hanno saputo interpretare esperienze, situazioni e stati d'animo durante i mesi della pandemia da Covid-19. Le immagini r... SCHEDA FONDO